Alla fine è successo è successo davvero.
Gennaio 2023
Per prima cosa facciamo autocritica e chiediamo scusa.
A chi per primo ha sentito la necessità di aprire uno spazio collettivo nel quartiere dove costruire comunità, a chi negli anni si è dedicato a portarlo avanti, e a chi lo dovrebbe vivere in futuro. Chiediamo scusa perché nonostante tutti gli sforzi non stiamo riuscendo a salvare il circolo.
Chiediamo scusa perchè ai tavoli non ci siamo imposti con sufficiente forza da far valere le nostre ragioni.
Non siamo sprovveduti i dati erano impietosi, per mesi abbiamo continuato ad andare avanti per inerzia senza più avere la capacità di influire sulle cause dell’andamento economico del circolo. Tutto quello che avevamo predetto sulle nostre pelli è successo.
Lavoratori con stipendi da 1200 euro al mese, studenti, pensionati, precari, cassaintegrati, disoccupati, persone che a stento riescono ad arrivare alla fine del mese, il circolo principalmente si basa sull’autofinanziamento della comunità di persone che lo vive quotidianamente, che in un quartiere come quinto basso significa per lo più una fascia disagiata della popolazione.
Prima la crisi, poi il Covid, adesso la guerra, ogni volta l’ultima emergenza è diventa la scusa per chiederci maggiori sacrifici.
E lì abbiamo fatti. Sempre.
Ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo fatto tutto quello che ci è stato chiesto per provare a tirare avanti.
Impegnandosi di più nell’attività di volontariato, aumentando i prezzi, tagliando su tutto ciò che era possibile tagliare, offrendo gratuitamente gli spazi del circolo su pressione dell’amministrazione comunale a realtà private che nel migliore dei casi si sono dimostrate completamente scollegate dal contesto sociale per non dire inutili.
Ma tutto ciò non è bastato.
Inflazione alle stelle, caro bollette, aumento dei prodotti al dettaglio, sono stati il colpo di grazia.
Impossibile reggere un aumento costante dei costi, che solo per l’energia sono passati da 600 euro a 2500 euro al mese.
Più volte abbiamo segnalato all’amministrazione comunale di Sesto Fiorentino (proprietaria dello stabile) che i costi per mantenere una realtà sociale come un circolo erano semplicemente insostenibili. Gli aiuti dati rimangono solo nebbia, parliamoci chiaro, vogliamo vedere un circolo che si sta salvando grazie ai bandi.
Senza contare lo stato di degrado in cui verte l’intera struttura (che ricordiamo oltre al circolo ospita, ambulatori e farmacia comunale, il centro anziani, il centro civico e altre realtà culturali e sociali), per la totale assenza di interventi di manutenzione da 30 anni a questa parte.
Ma su una cosa vogliamo essere chiari e netti con i nostri soci. Ad oggi l’unica possibilità di riaprire il circolo risiede in un intervento pubblico.
Con investimenti per migliorarne l’efficientamento energetico e sgravi economici per non subire il costante aumento del caro vita e dell’inflazione. Azioni concrete che possano garantire la stabilità del circolo.
Con una sinergia diretta tra circolo e amministrazione comunale per offrire servizi sociali gratuiti realmente necessari e accessibili alla popolazione.
Soldi e sacrifici non ne abbiamo più, adesso c’è rimasta solo la rabbia.
Vi invitiamo tutti: SOCI e SOCIE, REALTA’ VICINE e chiunque sia interessato/a alla situazione del circolo per rendersi conto meglio della situazione nostra e discutere di quella generale.